In programma nei giorni:
ven 31 gen 2020 ore 21:00
sab 1 feb 2020 ore 21:00
dom 2 feb 2020 ore 16:30
dom 2 feb 2020 ore 21:00
Piccole donne
regia
Greta Gerwig
cast
Saoirse Ronan, Emma Watson, Florence Pugh, Eliza Scanlen, Timothée Chalamet, Laura Dern, Meryl Streep, James Norton, Bob Odenkirk, Chris Cooper, Louis Garrel
durata
135
nazione
USA
uscita
9 gennaio 2020
genere
Drammatico
distribuzione
Warner Bros Italia
produzione
Columbia Pictures
Film d'essai:
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altre info su

Piccole Donne, il film scritto e diretto da Greta Gerwig, è la versione cinematografica dell’omonimo e celeberrimo romanzo di Louisa May Alcott, pubblicato per la prima volta nel 1868.
La storia è quella delle sorelle March, Meg (Emma Watson), Jo (Saoirse Ronan), Beth (Eliza Scanlen) e Amy (Florence Pugh), quattro giovani donne determinate a seguire i propri sogni, alle prese con i classici problemi della loro età, sullo sfondo della Guerra Civile Americana. Figura di risalto del gruppo è Jo, che si distingue dalle altre per la sua indole indipendente e per la sua perenne ricerca di libertà, che fanno di lei una donna ribelle in pieno contrasto con la figura femminile tradizionale del tempo.
Determinata e testarda, Jo desidera affermarsi come scrittrice, nonostante i tempi non siano ancora maturi per un’autrice donna. La giovane, però, è pronta a tutto pur di realizzare il suo desiderio e spronerà le sue sorelle a fare altrettanto con i lori sogni e a ribellarsi a quel rigido sistema sociale che le vuole sposate in un matrimonio di convenienza, abili solo a badare a casa e figli.
Nel cast del film troviamo anche Laura Dern nel ruolo della mamma, Marmee March, Timothée Chalamet in quello del giovane Theodore ‘Laurie’ Laurence, Meryl Streep nei panni della zia March, oltre a Chris Cooper, Bob Odenkirk e Louis Garrel che interpreta Friedrich Bhaer.

La sagoma di Jo, di spalle, che guarda oltre un vetro, come una madre guarderebbe un neonato in unnido. Qualcosa nascerà, oltre quel vetro: il suo romanzo, “Piccole Donne”. Quelle di Greta Gerwig partono da qui. Il famoso “Natale non sarà Natale senza regali” arriverà dopo, in uno dei tanti flashback, perché è così che la regista americana ha scelto di strutturare il racconto: mescolando i romanzi della serie e combinandoli con momenti della biografia di Louisa May Alcott, ma anche della propria, perché questi momenti riguardano l’essere autrice e donna, ieri e oggi, in un mondo di uomini. La Gerwig dà una propria versione di “Piccole Donne”, con un taglio preciso, che mette in luce gli ostacoli sulla strada dell’autonomia femminile, la natura contrattuale del matrimonio, in particolare per la donna, e in generale le conseguenze sociali e individuali della sua mancata indipendenza economica (“married or dead”, insinua zia March, che non avrà sempre ragione ma non ha mai torto). È una visione legittima, chiara e sempre attuale. Meno legittima e riuscita è invece la compressione degli episodi chiave del romanzo in scenette strizzate e prosciugate della loro emozione: dov’è la paura di Beth di solcare la porta di casa Lawrence, mista al desiderio che la consuma di mettere le dita su quel pianoforte solitario? Dov’è il senso di colpa di Amy per quel che ha fatto, in preda alla gelosia, al manoscritto di Jo? Anche la scena dell’incidente sul lago ghiacciato è sprecata (persino girata maluccio), per non parlare di Louis Garrel nei panni del professor Bhaer … (a quel punto meglio il Mark Stanley della recente miniserie BBC). Però le piccole donne di Greta Gerwig (eccetto Beth, inspiegabilmente sbiadita) hanno personalità e carisma. Hanno i colori e i bronci dei dipinti di Lilly Martin Spencer e Winslow Homer, il modo di incedere delle Damsels in distress di Whit Stillmann, sono ragazze-tornado che portano caos, sovvertono la tradizione, e alla lunga s’impongono, con i loro difetti, i loro tempi dubbi (perché quei ralenti nella prima parte? E tanta fretta, invece, dove si è sempre dato spazio al dramma?) e riescono persino a farci accettare l’improbabile Laurie di Timothée Chalamet e soprattutto la Amy di Florence Pugh, inaspettata ma sorprendente, capace di tenere testa alla protagonista (l’alter ego e musa della regista, Saoirse Ronan).

Commento tratto da www.mymovies.it - Scheda pubblicata il 28 gennaio 2020 .