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regia
Kore'eda Hirokazu
cast
Catherine Deneuve, Juliette Binoche, Ethan Hawke, Clémentine Grenier, Manon Clavel, Alain Libolt, Christian Crahay, Roger Van Hool, Ludivine Sagnier, Laurent Capelluto, Jackie Berroyer
durata
107
nazione
Francia
uscita
10 ottobre 2019
genere
Drammatico
distribuzione
Bim Distribuzione
produzione
3B Productions
Film d'essai:
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altre info su
Le Verità, film diretto da Hirokazu Koreeda, è la storia di un rapporto conflittuale, quello tra madre e figlia: star del cinema, ammirata dagli uomini la prima, Fabienne (Catherine Deneuve); sceneggiatrice e afflitta dall’ingombrante figura materna la seconda, Lumir (Juliette Binoche).Quando viene pubblicata la biografia dell’attrice – impegnata in uno sci-fi nel quale interpreta una madre che non invecchia mai – Lumir torna a Parigi con suo marito (Ethan Hawke) e il suo bambino dall’America, dove la piccola famiglia si era trasferita anni prima per porre una distanza fisica ed emotiva con Fabienne. Il ricongiungimento tra madre e figlia, dopo questo lungo perido di lontananza, sarà più turbolento che mai e porterà a galla verità non dette, risentimenti mai sopiti e confessioni rimaste a lungo sepolte.
Diva del cinema francese, Fabienne Daugeville pubblica un libro di memorie e per l’occasione riceve la visita della figlia Lumir, sceneggiatrice che vive a New York con il marito Hank e la piccola Charlotte. Nella villa parigina di Fabienne, le due donne si sforzano di entrare in contatto l’una con l’altra e di fare i conti con il passato, impresa resa tanto più ardua dalla presenza delle famiglie e del maggiordomo Luc, stufo di essere dato per scontato. Fabienne è anche impegnata sul set, recitando in un film che confonde ulteriormente i confini del ruolo materno e di quello filiale.Il giardino della villa di Fabienne è nel mezzo di Parigi, e quando d’estate cadono le foglie il rumore della metro si fa più acuto, ma sembra un mondo a parte, recluso. È il piccolo regno di una donna che al mestiere di attrice ha dato tutto, anche a scapito degli affetti personali. Kore-eda, nel suo secondo debutto stavolta in territorio straniero, con la curiosità meticolosa dell’outsider esplora ogni angolo di una casa bellissima, “anche se c’è una prigione proprio qui dietro”. E in una prigione della parola deve sentirsi Lumir, figliol prodiga che da bambina voleva fare l’attrice, ma che da adulta è diventata sceneggiatrice, nel tentativo forse di dare un senso alla voce di una madre che spesso di fronte alla realtà sceglie di far vincere la leggenda. Per essere l’opera di un regista che gira in una lingua non sua, Le Verità stupisce per la perfetta sinfonia di ambiguità e allusioni dei suoi dialoghi, giocati su un corto circuito costante di età, ruoli familiari, ricordi e riflessi di sé.Sull’onda della consacrazione con Un affare di famiglia, Palma d’oro a Cannes e grande successo internazionale, l’autore giapponese si cala nel contesto alto-borghese della vecchia Europa in modo discreto ma decisivo, recando in dote il suo elegante rigore di messa in scena a beneficio di una storia che, lasciata al suo eccesso francese, avrebbe potuto facilmente perdersi.Poco incline ad avventurarsi per le vere strade di Parigi, che fanno solo un paio di fuggevoli apparizioni, Kore-eda crea invece una domesticità sempre visibilmente artefatta (dal suddetto giardino-prigione agli interni in auto, così simili al green screen sulle finestre del set cinematografico a cui conducono) in cui Catherine Deneuve e Juliette Binoche possono giocare la loro partita a suon di finzioni. Le due star, mai prima insieme sullo schermo, sono poco credibili come madre e figlia, ed è proprio questo il punto: nemmeno i loro personaggi ci credono, in un film troppo plurale per essere categorico.
Commento tratto da www.mymovies.it - Scheda pubblicata il 20 novembre 2019 .