In programma nei giorni:
ven 3 mag 2024 ore 21:00
sab 4 mag 2024 ore 21:00
dom 5 mag 2024 ore 21:00
Cattiverie a domicilio
regia
Thea Sharrock
cast
Olivia Colman, Jessie Buckley, Anjana Vasan, Timothy Spall, Malachi Kirby, Hugh Skinner, Alisha Weir, Gemma Jones, Eileen Atkins, Jason Watkins, Joanna Scanlan, Richard Goulding (II), Edward Judge, Michael O'Connor (IV), Paul Chahidi, Tim McMullan, Lolly Adefope
durata
100
nazione
Gran Bretagna, Francia
uscita
18 aprile 2024
genere
Commedia, Drammatico,
distribuzione
Lucky Red
produzione
Film d'essai:
--
giudizio CNVF
altre info su

Cattiverie a Domicilio, film diretto da Thea Sharrock, si svolge nel 1922 e racconta di come le abitanti del piccolo paesino di Littlehampton, sulla costa meridionale dell’Inghilterra, si ritrovino da un giorno all’altro a ricevere lettere scandalose e oscene.
In breve tempo si diffonde nella comunità la voce secondo cui dietro la misteriosa identità del mittente possa celarsi l’intraprendente e single Rose Gooding (Jessie Buckley). La vicina di casa della donna, Edith Swan (Olivia Colman), profondamente conservatrice, organizza una protesta che crea scandalo a livello nazionale.
A causa delle accuse, però, Rose rischia di perdere la custodia di sua figlia, ma prima che ciò possa accadere un gruppo di donne, guidate dalla poliziotta Gladys Moss (Anjana Vasan), si propone di investigare per risolvere il mistero.

Nel 1922 a Littlehampton la routine di una piccola cittadina viene sconvolta da una serie di lettere anonime oscene e cariche di insulti, indirizzate a Edith Swan. È una donna devota, cristiana, la sua fama di rettitudine e impeccabilità morale la precede. Tutto il contrario della sua vicina di casa Rose Gooding, immigrata irlandese vivace, ribelle e anticonformista. Sarà lei la prima sospettata, e subito arrestata, come autrice delle anonime missive. Sarà vero? A fare luce sulla vicenda, una giovane poliziotta poco rispettata, che insieme alle donne di quartiere si impegnerà a scoprire la verità.
Al centro c’è un mistero da risolvere: lettere oscene piene di insulti dal mittente sconosciuto. Siamo nel primo ventennio del Novecento, le donne non sono ben viste in società, e Sharrock ne sottolinea con amara ironia a più riprese la realtà ingiustamente subalterna. A partire dalla protagonista Edith Swan, che vive nella pia devozione cristiana ed è del tutto sottomessa ai voleri e alle isterie del padre/patriarca.
Due personaggi drammatici, resi più interessanti che mai non solo dall’abile scrittura, ma anche dalle titaniche performance degli attori Timothy Spall e Olivia Colman. Quest’ultima offre l’ennesima prova d’attrice maiuscola, riuscendo perfettamente a calarsi nei panni di una donna repressa, che trova una via di sfogo nell’amicizia inattesa con la vicina Rose Gooding. Rose è un personaggio-chiave, rappresenta la forza vitale che viene da fuori, un’immigrata irlandese con tanto di figlia al seguito, sboccata, anticonformista, ribelle, pronta a scoccare freccette sulla testa degli uomini, non certo a farsi comandare da loro.
Anche Jessie Buckley sfoggia una memorabile abilità recitativa, è perfetta nel dare corpo e grinta alla vera “outsider” della storia, una donna moderna, imperfetta, ritenuta “sbagliata” da tutti, eppure profondamente autentica. Il suo modo di vivere decisamente agli antipodi dell’apparente rettitudine di Edith insospettisce, tuttavia, il padre di quest’ultima, che la ritiene colpevole delle anonime sconce missive che gli arrivano in casa. Il sospetto diventa automaticamente accusa ed Edith viene incarcerata.
Qui la commedia si mischia prima con la “detection”, poi con il “legal movie” quando Rose dovrà affrontare il processo. Scene drammatiche si alternano a continui spunti di leggerezza, cesellati di ironia pungente e scorretta. Nel mirino della sceneggiatura c’è soprattutto l’ottusità e l’arroganza degli uomini del tempo, determinati a considerare le donne “di serie b”, mortificandone aspirazioni e talenti.
Succede anche alla poliziotta Gladys Moss (un’eccellente, anche qui, Anjana Vasan dallo sguardo più che espressivo), che ha nel sangue il dna del detective e si mette a indagare sul caso, per quanto il suo superiore glielo abbia vietato. In quanto donna non solo non può fare indagini, ma non può neanche avere figli o sposarsi.
L’ironia con cui Sharrock porta sullo schermo tutta questa narrazione è feroce e politicamente scorretta, ma soprattutto colpisce tutte e tutti indiscriminatamente: anche le manie delle donne vengono messe alla berlina, dall’irascibilità di Rose al bigottismo di Edith, passando per le loro – indimenticabili – vicine di quartiere, tra cui c’è chi che senza mangiare uova non sa stare. A tutto questo si aggiunge l’umorismo marcato, e amaro al tempo stesso, con cui si affronta in maniera narrativamente ammirevole il fenomeno contemporaneo degli “haters”, attraverso questa storia “più che vera” (avvertono i titoli di testa).
L’insulto anonimo selvaggio nasce – come il film non cessa di mostrare – dalla repressione, dalla violenza psicologica domestica, dalla reclusione. E anche un po’ dall’invidia verso chi ha la volontà e la possibilità di vivere una vita libera, lontana dalle imposizioni.

Commento tratto da www.mymovies.it - Scheda pubblicata il 29 aprile 2024 .