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Il bambino è il maestro – Il metodo Montessori
regia
Alexandre Mourot
cast
Anny Duperey, Christian Maréchal, Alexandre Mourot, Hélène Deswaerte, Kate Short
durata
100
nazione
Francia
uscita
14 ottobre 2019
genere
Documentario
distribuzione
Wanted
produzione
Dans le sens de la vie
Film d'essai:
--
giudizio CNVF
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Il bambino è il maestro, film diretto da Alexandre Mourot, è un documentario su Maria Montessori e il metodo educativo da lei ideato. Chiedendosi quale valore può avere la divulgazione della conoscenza, se la formazione stessa dell’uomo è trascurata, la pedagogista e neuropsichiatra italiana ha fondato un nuovo concetto di educazione, basato sullo sviluppo dell’umanità e in seconda sede sulla trasmissione stessa del sapere.Il Metodo Montessori, ideato nel 1907, mira a smuovere il desiderio di conoscenza del bambino e si fonda su osservazioni scientifiche, secondo cui l’infante cresce meglio e più stimolato se viene rispettata la sua personalità e se ha intorno a sé un luogo che rifletta i suoi bisogni di sviluppo. In questo approccio educativo si cerca di dare maggior risalto alla sfera fisica, sociale, emozionale e cognitiva dell’essere umano e si sta diffondendo la sua applicazione all’interno delle scuole montessoriane, sorte numerose da una parte all’altra del globo e ancora in pieno sviluppo. Il docufilm illustra le basi della pedagogia di Montessori, facendo visita a una delle più antiche scuole di Francia – che ha adottato questo metodo – e parlando con bambini dai 6 anni in giù, che mostrano come l’autonomia sia alla base della loro autostima e del loro benessere.

Da poco diventato padre, Alexandre si interroga su quale sia il migliore metodo educativo per la sua prima figlia. Interessandosi al metodo Montessori, si decide a fare ricerca sul campo e posiziona la macchina da presa sui banchi della scuola Jeanne d’Arc di Roubaix, istituto che per primo in Francia l’ha adottato. Qui segue, una per una, le peculiari tappe d’apprendimento di ventotto bambini, che frequentano la classe del maestro Christian Maréchal. Tale osservazione si rivela una formidabile catena di scoperte positive e incoraggianti. La prima è che, come sostenuto dalla famosa pedagogista, il bambino “tende naturalmente a lavorare” e questo suo istinto va incoraggiato e favorito. Infatti mentre il suo interesse per gli enunciati orali è difficile da mantenere, quello per l’attività manuale riesce a trattenere la sua concentrazione. In questo quadro di riferimento da una parte la classe come luogo fisico si presenta come – ed è in effetti – una copia in miniatura di una casa di adulti. D’altra parte all’insegnante è richiesto di fare un passo indietro rispetto alla didattica tradizionale, contraddistinta da una gerarchia precisa e talvolta da un eccesso di assertività, per rendersi disponibile solo quand’è necessario e non interferire né con ricompense, tanto meno con minacce, nelle piccole, grandi sfide che i piccoli scelgono di affrontare e portare a termine da soli. Sono esercizi di vita pratica e sensoriali che l’educatrice intende come propedeutici a scrittura, lettura e calcolo. Azioni che trovano la loro compiutezza tramite la ripetizione, l’osservazione, l’approccio tattile ai materiali didattici, che fanno da strumento per la comprensione di concetti astratti (come nel caso delle lettere dell’alfabeto, disegnate su tavolette di legno). Sulla base di queste e altre deduzioni, Montessori sostiene in ultima analisi che la società intera abbia tutto da guadagnare dal bambino, a patto che sia messo nelle condizioni di conquistare autonomamente la propria libertà. Esattamente come la neuropsichiatra teorizzò una scuola che fosse fisicamente a portata dei piccoli – nel senso delle dimensioni e del posizionamento degli arredi e dei materiali, che siano anche in grado di trasmettere un senso di bellezza, proporzione, ordine, – il regista-genitore posiziona la macchina ad altezza del banco o delle mani impegnate nelle varie azioni. Il compito di guidare lo spettatore è affidato al dispositivo della voice-over, qui addirittura doppia: quella del regista, che riflette su ciò che osserva, e quella di una voce narrante che si sostituisce alla voce di Maria Montessori, interpretando estratti dalle sue teorie.

Commento tratto da www.mymovies.it - Scheda pubblicata il 20 novembre 2019 .