In programma nei giorni:
gio 24 nov 2016 ore 21:00
La morte corre sul fiume
regia
Charles Laughton
cast
Con Robert Mitchum, Shelley Winters, Peter Graves, Lillian Gish, Evelyn Varden
durata
90
nazione
USA
uscita
7 novembre 2016
genere
Drammatico
distribuzione
Cineteca di Bologna
produzione
Film d'essai:
--
giudizio CNVF
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Ben Harper ha commesso un omicidio per 10.000 dollari e ha nascosto la somma, facendo promettere ai suoi figli John e Pearl di non dire a nessuno dove è il nascondiglio, nemmeno alla loro madre, Willa. Mentre Ben si trova in prigione in attesa di essere impiccato, fa amicizia col compagno di cella, il “Reverendo”, il quale tenta inutilmente di fargli rivelare il nascondiglio del denaro. Quando il Reverendo viene rilasciato, la sua meta è casa Harper, dove riesce a conquistare il cuore di Willa e a sposarla. Ma quando la donna si rende conto di chi sia in realtà il suo nuovo marito, per lei è arrivata l’ora della morte. Ora fra il Reverendo e i 10.000 dollari ci sono solo Pearl e John..

Harry Powell, in prigione per un furto d’auto, viene a sapere dal suo compagno di cella, che è stato condannato a morte, dell’esistenza del bottino della sua ultima rapina. Il denaro è stato nascosto da qualche parte presso la sua abitazione. Una volta uscito dal carcere Powell, che non smette mai di esibire la propria professione di pastore protestante, raggiunge Willa, la vedova dell’uomo, la sposa e cerca di scoprire dove si trovano i soldi. Il segreto però è custodito dai due figli piccoli. Powell inizia a perseguitarli ed avendo già ucciso delle donne per impossessarsi dei loro averi, pensa di liberarsi della donna per avere maggiore possibilità di intimorire i bambini.Charles Laughton alla sua opera prima (ed unica) come regista fa centro realizzando un film che, nonostante l’insuccesso commerciale, è destinato a divenire un cult. Siamo nel 1955 e l’attore/regista rievoca, sulla base di una sceneggiatura di James Agee che si ispira al romanzo di Davis Grubb, il periodo della Depressione in cui l’incertezza sul presente e sul futuro regna sovrana. L’unico appiglio è dato dalla fede che può essere trasmessa con atti di vero altruismo da una donna come Rachel Cooper (interpretata da una solida Lilian Gish) oppure piegata alle più basse intenzioni da uomini come il reverendo Powell. Laughton trova in Robert Mitchum un interprete straordinario che colloca il personaggio alle stesse altezze di perversione psicologica di un Norman Bates. Powell, sulle cui dita sono scritte le parole amore ed odio, sa come affascinare le persone con un eloquio apparentemente colto e una straordinaria capacità di suscitare timore ed attrazione. Laughton però non si limita solo a sfruttare queste doti interpretative (i due bambini sono altrettanto abili nel tenergli testa rimanendo credibili nella loro infantile alternanza di tenacia e paura) ed opera anche sul piano della fotografia. Stanley Cortez (che aveva lavorato per Orson Welles in L’orgoglio degli Amberson e che torna qui ad utilizzare la tecnica dell’iride) non si limita ad omaggiare le luci ed ombre contrastanti dell’espressionismo ma ci regala una sequenza in cui vediamo un cadavere fluttuare nell’acqua del fiume quasi si trattasse di un incubo artisticamente allucinante. Le donne e le masse non sembrano godere della stima di Laughton. La constatazione della sciocchezza femminile viene ripetuta e solo Rachel sembra salvarsi dalla classificazione. Anche le masse però si trovano ad agire irrazionalmente. Chi si era fatto sedurre dalle parole suadenti di Powell ed era caduto in una sorta di adorazione (portata all’estremo, anche se non concretizzata, dalla ragazza che si prostituisce) è altrettanto pronta al linciaggio scatenando un livello di violenza collettiva che lascia pensare al fatto che un po’ della malvagità del reverendo sia anche suo appannaggio. C’è poi, sottolineatura forse ancor più disturbante per il pubblico dell’epoca, una riflessione sulla sessualità che in tempi di Codice Hays ancora operativo, si può considerare coraggiosa. Powell soggioga le sue vittime con una violenza sottile e pervasiva ma si astiene dal sesso. Anche da quello coniugale rivelandosi come un sessuofobo che basta a se stesso. Il moralismo ipocrita era servito.

Commento tratto da www.mymovies.it - Scheda pubblicata il 15 novembre 2016 .