In programma nei giorni:
gio 5 ott 2023 ore 20:30
ven 6 ott 2023 ore 21:00
sab 7 ott 2023 ore 21:00
dom 8 ott 2023 ore 21:00
Oppenheimer
regia
Christopher Nolan
cast
Cillian Murphy, Emily Blunt, Robert Downey Jr., Matt Damon, Rami Malek, Florence Pugh, Benny Safdie, Michael Angarano, Josh Hartnett, Kenneth Branagh, Dane DeHaan, Matthew Modine, Dylan Arnold, Olli Haaskivi, Jason Clarke
durata
180
nazione
USA
uscita
23 agosto 2023
genere
biografico
distribuzione
Universal Pictures
produzione
Film d'essai:
--
altre info su

Oppenheimer, il film diretto da Christopher Nolan, è ambientato negli anni ’40 ed è incentrato sulla figura storica dello scienziato americano J. Robert Oppenheimer, interpretato da Cillian Murphy, considerato uno dei padri della bomba atomica.
Nel 1942, in piena Seconda Guerra Mondiale, convinti che la Germania Nazista stia sviluppando un’arma nucleare, gli Stati Uniti danno il via, nel più grande segreto, al Progetto Manhattan destinato a mettere a punto la prima bomba atomica della storia. Il governo americano decide di mettere a capo del progetto il brillante fisico J. Robert Oppenheimer. Nato a New York nel 1904 da genitori di origini tedesche ed ebraiche, a poco meno di quarant’anni aveva già dato un grande contributo allo sviluppo della fisica moderna.
Nei laboratori ultra segreti a Los Alamos, nel deserto del New Mexico, lo scienziato e la sua squadra di esperti iniziano a progettare un’arma rivoluzionaria le cui terribili conseguenze continuano a farsi sentire ai giorni nostri.

È il 1926, J. Robert Oppenheimer è un giovane studente di fisica presso l’università di Cambridge ed è così ossessionato dall’ascoltare la lezione del professore ospite Niels Bohr che, per ripicca verso l’insegnante che lo fa ritardare, arriva a un piccolissimo passo dal compiere un gesto irreparabile. È il 1954, Oppenheimer si sottopone a una serie di udienze private dove cerca di difendersi dalle accuse di comunismo, per conservare il proprio accesso allo sviluppo di progetti top secret. È il 1958, Lewis Strauss affronta un pubblico dibattimento per dimostrare la propria idoneità come Segretario del commercio di Eisenhower, ma in questa circostanza viene riesaminato il suo rapporto con Oppenheimer. In mezzo c’è naturalmente la cronaca dell’ascesa del protagonista, dai dipartimenti di fisica americana alla direzione del laboratorio di Los Alamos, dove darà vita alla prima bomba atomica.

Gocce di pioggia sollevano increspature sull’acqua di una pozzanghera: si apre così Oppenheimer, su quello che diventerà un motivo figurativo ricorrente, ripreso per esempio mentre il protagonista guarda una mappa e immagina la caduta di bombe atomiche sulle città, le cui esplosioni sollevano increspature come la pioggia dell’incipit. In mezzo c’è un episodio enigmatico, un breve incontro con Einstein che appare come un affronto agli occhi dell’egocentrico Lewis Strauss. Questi è una figura poco geniale ma con manie di grandezza, che sta a Oppenheimer come Salieri stava a Mozart. Il vero significato di quella sorta di Rosabella che è la conversazione con Einstein si aprirà solo nell’epilogo, quando alla reazione a catena acquatica dell’incipit risponderà un tripudio di fuoco.

La circolarità tanto cara al regista dunque non manca e neppure la grandiosità. Il primo film in cui è stata utilizzata pellicola in bianco e nero IMAX 70mm. andrebbe infatti visto in una sala consona, che purtroppo in Italia continua a non esistere. È comunque consigliatissimo cercare il miglior cinema del proprio territorio, per godere al meglio di una pellicola (parola che finalmente si può tornare a usare in modo appropriato) tecnicamente superba. Sia per i già celebrati effetti speciali interamente artigianali di Scott R. Fisher, che rimandano a quelli delle opere di Stanley Kubrick e Terrence Malick (con Tree of Life il film di Nolan ha in comune anche lo stile del montaggio di una sequenza della prima ora), sia per la qualità della fotografia dello straordinario Hoyte van Hoytema, capace di destreggiarsi tra più palette cromatiche, sia per l’intensità degli interpreti, la cui recitazione è tanto sottile da reggere i primi piani più grandi immaginabili.

Anche la colonna sonora di Ludwig Göransson è di grande impatto e questa volta si allontana, assai più che in Tenet, dai pesanti bassi con i quali Hans Zimmer ha spesso accompagnato i film di Nolan. Purtroppo l’uso che ne fa il regista è uno dei pochi punti deboli dell’opera.

L’autore inglese la impiega infatti in modo pressoché costante, facendone un collante, quasi una stampella, come temesse che all’incastro tra tre e più tempi narrativi, per non perdere coesione, non bastino il montaggio, i movimenti di macchina e il ritmo dei dialoghi. Anche peggio: quando nella terza ora del film a tenere banco sono le due udienze processuali, dopo essersi già giocato alla fine della seconda ora il “big bang” atomico, Nolan ha il disperato bisogno di un climax e spinge il volume a livelli invasivi, in una sottolineatura drammatica tanto plateale quanto banale.

Commento tratto da www.mymovies.it - Scheda pubblicata il 27 settembre 2023 .