In programma nei giorni:
ven 7 ott 2016 ore 21:00
sab 8 ott 2016 ore 21:00
dom 9 ott 2016 ore 16:30
dom 9 ott 2016 ore 21:00
Bridget Jones’s Baby
regia
Sharon Maguire
cast
Renée Zellweger, Colin Firth, Patrick Dempsey, Jim Broadbent, Gemma Jones, Emma Thompson, Celia Imrie, James Callis, Ed Sheeran, Lasco Atkins, Daniel Stisen, Enzo Cilenti, Sally Phillips, Brooke Dimmock, Joelle Koissi
durata
125
nazione
Gran Bretagna
uscita
22 settembre 2016
genere
Commedia
distribuzione
Universal Pictures
produzione
Film d'essai:
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altre info su

Sono passati 12 anni da quando Bridget Jones ha iniziato a scrivere il suo diario. Continuano ora le avventure e le disavventure della executive londinese ora arrivata alla soglia dei quarant’anni. In Bridget Jones 3, Bridget decide di concentrarsi sul suo lavoro di collaboratrice in un notiziario di punta e di circondarsi di vecchi e nuovi amici. Per una volta, Bridget ha tutto completamente sotto controllo. Cosa potrebbe andare storto? La sua vita sentimentale ha però una svolta quando Bridget incontra un affascinante americano di nome Jack (Dempsey), tutto quello che Mr. Darcy non è. In un improbabile colpo di scena, si ritrova in dolce attesa, ma con un inconveniente…non è sicura dell’identità del padre.

Bridget è più magra, più professionale, più sicura di sé e soprattutto più vecchia, quando spegne in pigiama, sola in casa, la candelina del suo quarantatreesimo compleanno. L’amica Miranda la trascina allora in un weekend di musica, alcool e programmatico sesso occasionale, dove Bridget s’imbatte, in maniera a suo modo romantica, nell’aitante Jack. Il weekend dopo, invece, è la volta di Mark Darcy, mai dimenticato, e ora incrociato sulla via di un altro divorzio, pronto al ritorno di fiamma. È così che Bridget Jones si ritrova felicemente incinta, senza certezze rispetto a chi possa essere il padre: Jack o Mark? Ognuno a proprio modo, i due uomini accompagnano la pasticciona verso il termine della gravidanza e il misterioso responso. Non è un paragone fondato sul merito, di nessun tipo, è piuttosto una constatazione: in fondo, l’operazione “Bridget Jones dodici anni” dopo non è dissimile, per la modalità in cui è stata portata a termine, dal recente ritorno di “Star Wars”. In entrambi i casi, gli autori devono aver pensato o capito che una formula perfetta non si corregge: si replica. Il tempo trascorso da allora a oggi, nell’universo filmico così come in quello reale, extrafinzionale, non potrà che aggiungere un contributo positivo, fatto tanto di goliardica nostalgia quanto di sopraggiunta ironia. Ecco allora tornare le goffaggini della protagonista, le faccette buffe, l’attitudine un po’ masochista. Soprattutto, ecco tornare il triangolo: non solo Patrick Dempsey prende il posto che fu di Hugh Grant nel duello (la genesi dei personaggi di Helen Fielding attingeva, ricordiamolo, al capolavoro di Jane Austen) con Colin Firth, ma ne prende anche l’attitudine alla vanità e alla bugia detta al momento giusto, capace di ribaltare le sorti della competizione. Stavolta, però, la rivalità è ben mascherata, costretta addirittura a passare per collaborazione, e ne saltano fuori delle belle. Tornano anche certi capi d’abbigliamento, per strappare il cuore a chi ha l’età anagrafica per ricordarsi la loro prima apparizione come se fosse ieri, e la sfumatura impegnata della causa su cui lavora l’avvocato Darcy, che ha a suo modo a che fare con la trama del film e non è mai puro pretesto. Anzi, una delle scene più belle di questo capitolo è probabilmente la corsa contromano di Bridget all’ospedale, mentre la marcia femminista va nella direzione opposta: stiamo pur sempre parlando di un’eroina d’altri tempi, che sogna il matrimonio in chiesa e un figlio a tutti i costi. È giusto ribadirlo, per poterla eventualmente amare “così com’è”. Il finale debole debole, gli eterni ritorni e qualche scivolone (letterale) fuori tempo massimo, difficilmente assicureranno a questo terzo film il posto nella memoria che ha raggiunto il primo, però anche questo capitolo ha i suoi personaggi memorabili (la ginecologa Emma Thompson, la nuova boss Kate O’Flynn, con i suoi giovani assistenti dalle “barbe ironiche”) e una serie di situazioni di fronte alle quali è davvero impossibile mantenersi seri.

Commento tratto da www.mymovies.it - Scheda pubblicata il 27 settembre 2016 .