In programma nei giorni:
sab 4 giu 2016 ore 21:00
Gesù è morto per i peccati degli altri
regia
Maria Arena
cast
--
durata
84
nazione
Italia
uscita
23 febbraio 2015
genere
Documentario
distribuzione
Berta Film
produzione
Film d'essai:
Si
giudizio CNVF
altre info su

Franchina, Meri, Alessia, Marcella e le altre sono prostitute, prostituti e trans che si prostituiscono da decenni nel quartiere San Berillo di Catania, degradato e conteso da interessi economici. Quando immaginare un futuro diverso in società diviene un obbligo, le …

Franchina, Meri, Alessia, Marcella e le altre sono prostitute, prostituti e trans che si prostituiscono da decenni nel quartiere San Berillo di Catania, degradato e conteso da interessi economici. Quando immaginare un futuro diverso in società diviene un obbligo, le “Belle” di San Berillo si iscrivono a un corso per badanti.Fin dall’incipit – un’inquadratura che fluttua quasi planando sui tetti catanesi – risulta chiaro come lo sguardo di Maria Arena sia refrattario all’ovvio e quindi come siano scongiurati i peggiori stereotipi nel viaggio che ci si appresta ad affrontare. Con un’attenzione sincera e una curiosità esente da voyeurismi, la macchina da presa si avvicina al privato delle “Belle” per scoprire cosa si nasconde dietro la maschera che sono solite indossare. Il loro passato, le ragioni della loro scelta di trasformazione, la loro dimensione umana e quella spirituale, di chi si sente figlio di Dio anche quando nessuno è disposto a considerarlo tale. Figure tragiche, nel senso più vicino a Euripide, o sorprendenti, come Franchina, che sfoggia una cultura non comune senza che questa risulti incompatibile con un modus vivendi apparentemente così distante.Uno sguardo inconsueto e privo di retorica, che studia gli eccessi delle Belle senza traccia di compiacimento né di cinismo. Fino a trasformarsi in carezza, il cui affetto cresce man mano che emergono i dettagli, in un’operazione di maieutica che permette alle Belle di rivelare qualcosa di più sulla loro personalità. La regia si fa così strada, vicolo, porta accostata, intervenendo in maniera non invasiva sull’evolversi anche drastico (una delle Belle è costretta da uno sfratto a trasferirsi sulla tangenziale) della vicenda, mentre si rafforza il senso di comunità di chi sa di rappresentare, a modo suo, un quartiere e una storia. Un lavoro emblematico del percorso di crescita che sta attraversando il documentario italiano, sempre più consapevole della propria maturità e del proprio potenziale.

Commento tratto da www.mymovies.it - Scheda pubblicata il 8 marzo 2016 .