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regia
Donato Carrisi
cast
Toni Servillo, Dustin Hoffman, Valentina Bellè, Vinicio Marchioni, Caterina Shulha, Orlando Cinque, Filippo Dini, Sergio Grossini, Carla Cassola, Luis Gnecco, Stefano Rossi [II], Riccardo Cicogna
durata
130
nazione
Italia
uscita
30 ottobre 2019
genere
Thriller
distribuzione
Medusa
produzione
Gavila, Colorado Film
Film d'essai:
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altre info su
L’Uomo del Labirinto, film scritto e diretto da Donato Carrisi, è la storia di Samnatha Andretti (Valentina Bellè), una ragazza rapita mentre si recava a scuola durante una mattina di inverno. L’investigatore privato Bruno Genko (Toni Servillo) viene incaricato dalla famiglia di ritrovare la figlia, ma ogni tentativo è sembrato invano. Quindici anni dopo la ragazza si risveglia in un letto d’ospedale, è cosciente, ma non ricorda dove ha trascorso l’ultimo periodo, né dove è stata o cosa le è accaduto.Insieme a lei c’è un profiler, il dottor Green (Dustin Hoffman), con il compito di sostenerla e aiutarla a recuperare la memoria così da riuscire a individuare e catturare chi l’ha tenuta prigioniera negli ultimi anni. La caccia al mostro, però, non avverrà nel mondo reale, come una comune indagine, ma nella mente della ragazza. Al tempo stesso Genko, venuto a sapere che Samantha è riapparsa, si sente in debito con lei e tenta di ricostruire gli eventi per risalire al suo sequestratore. Nonostante i suoi intenti, quella dell’investigatore è una corsa contro il tempo, dal momento che un medico gli ha comunicato che gli restano solo due mesi di vita. E, per uno strano scherzo del destino, i mesi sono scaduti proprio il giorno in cui Sam è riapparsa dalle tenebre dell’oblio. Chi tra Genko e il dottor Green riuscirà a trovare per primo la verità? Ma siamo sicuri che, alla fine di tutto, ci sia un’unica verità? Questa indagine, infatti, non è poi così semplice, qualcuno sta mentendo per nascondere un segreto. Un’indagine che somiglia al labirinto mentale di Sam, fatto di corridoi e porte, ognuna delle quali nasconde un enigma o un inganno.
Sono passati 15 anni da quando uno sconosciuto ha rapito Samantha Andretti mentre tornava a casa da scuola. Allora Samantha aveva solo 13 anni: ora invece è una giovane donna che, sfuggita al suo carceriere, si ritrova nell’ospedale Santa Caterina con una gamba ingessata e una flebo infilata nel braccio. Accanto a lei il dottor Green è lì per aiutarla a ricordare, dato che una droga psicotica iniettatale dal rapitore le circola ancora nel sangue, alterandole la memoria. “Questo è un gioco?”, ripete Samantha. E in effetti quella che ha inizio è una caccia al tesoro, in cui a cercare il colpevole non è solo il dottor Green ma anche Bruno Genko, un investigatore privato in procinto di morire tormentato dal senso di colpa per non aver saputo salvare Samantha all’epoca del suo rapimento. Riusciranno a trovare il cattivo, di cui si sa solo che va in giro travestito da coniglio?Dopo l’esordio con La ragazza nella nebbia Donato Carrisi torna dietro la cinepresa per portare sul grande schermo un altro suo best seller, L’uomo del labirinto. Questa volta la regia è più disinvolta, così come è più sicura la direzione degli attori: Toni Servillo, coprotagonista nel ruolo di Genko come lo era ne La ragazza nella nebbia, è qui più controllato e meno gigione, e Dustin Hoffman nei panni del dottor Green mette a frutto la sua lunga esperienza di interprete raffinato. Più caricati invece Valentina Bellè (Samantha) e alcuni comprimari, come Orlando Cinque (il poliziotto Bauer).Anche per questa seconda regia Carrisi si circonda saggiamente di professionisti di mestiere, come Massimo Quaglia al montaggio e Federico Masiero, già responsabile di La ragazza nella nebbia, direttore della fotografia che curiosamente proviene soprattutto dalla commedia italiana popolare. Una nota di merito particolare va alla costruzione del sonoro, che crea effetti acustici percepibili in sala. Carrisi attinge ancora una volta a piene mani da tutto il cinema (e la serialità televisiva) di genere, in particolare quello di Dario Argento (la sequenza nella camera di Linda, l’estimatrice di unicorni, deve tutto al maestro del brivido), campiona Morricone, e assembla doviziosamente tutto l’immaginario pop che il grande pubblico apprezza. Il coniglio cattivo poi è un ovvio riferimento a Donnie Darko, anche se qui ha gli occhi a forma di cuore.
Commento tratto da www.mymovies.it - Scheda pubblicata il 2 dicembre 2019 .