Nessuna programmazione
Non uno di meno
regia
Zhang Yimou
cast
Minzhi Wei, Huike Zhang, Zhenda Tian, Enman Gao
durata
106
nazione
Cina
uscita
1 gennaio 2000
genere
Drammatico
distribuzione
Mikado Film
produzione
Film d'essai:
Si
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In un lontano villaggio della campagna cinese, dove le strutture sono modeste e il livello di vita è molto povero, il maestro Gao deve assentarsi per un mese per andare ad assistere la madre gravemente malata. Per sostituirlo il sindaco sceglie Wei, una ragazzina tredicenne senza alcuna esperienza d’insegnamento. Prima di partire, Gao raccomanda a Wei di fare in modo che nessun allievo si ritiri da scuola durante la sua assenza. Con la promessa di un compenso di cui ha molto bisogno, Wei si appresta ad affrontare un compito che però si rivela molto difficile: i bambini sono irrequieti e spesso preoccupati per le molte difficoltà che vivono in famiglia.

In un lontano villaggio della campagna cinese, dove le strutture sono modeste e il livello di vita é molto povero, il maestro Gao deve assentarsi per un mese per andare ad assistere la madre gravemente malata. Per sostituirlo il sindaco sceglie Wei, una ragazzina tredicenne senza alcuna esperienza d’insegnamento. Prima di partire, Gao raccomanda a Wei di fare in modo che nessun allievo si ritiri da scuola durante la sua assenza. Con la promessa di un compenso di cui ha molto bisogno, Wei si appresta ad affrontare un compito che però si rivela molto difficile: i bambini sono irrequieti e spesso preoccupati per le molte difficoltà che vivono in famiglia. Quasi inevitabilmente dunque una mattina il piccolo Zhang, i cui genitori sono fortemente indebitati, lascia la classe, scappa dal villaggio e va città a cercare un lavoro. Wei non ha esitazione e decide di andare alla sua ricerca. Nel panorama urbano confuso e disordinato, Wei affronta situazioni del tutto sconosciute. Alla fine una rete televisiva viene a conoscenza della sua storia e ne fa oggetto di un servizio specifico. Zhang allora ricompare. Quando tornano al villaggio, la troupe li segue e insieme porta una serie di oggetti raccolti grazie alle donazioni. Per la scuola si aprono nuove prospettive. Intanto i bambini scrivono sulla lavagna con tanti gessetti colorati.
La didascalia finale ricorda che ogni anno in Cina un milione di bambini lascia la scuola materna e che il 15% vi torna grazie alle donazioni. Partendo da questo dato, si sviluppa un film di bella sostanza civile e di evidente valore morale. Per lunghi anni perseguitato dal regime di Pechino, Zhang Yimou é diventato col tempo più abile e prudente. La sua grande capacità di creare emozioni e di veicolare messaggi che, partendo da situazioni interne, acquistano respiro universale si incontra oggi con il bisogno della Cina di mostrarsi più duttile e disponibile di fronte al consesso internazionale. Così il film, mentre da un lato mostra l’arretratezza sociale ma insieme anche la solidità del sistema politico-burocratico nazionale, dall’altro prende spunto dalle difficoltà dei bambini cinesi per farsi grido a difesa di quelli di tutto il mondo, ovunque siano calpestate la dignità dell’infanzia e i suoi diritti naturali. Il regista parla di bambini ma si rivolge in modo diretto ai grandi: così tra le pieghe del racconto spuntano i temi dell’educazione, del lavoro, dell’ambigua presenza dei mezzi di comunicazione sociale. Coniugando le esigenze di un cinema di immediata comprensione sul piano narrativo con quelle di un forte respiro culturale e umano, il film é ricco di molti valori e degno di grande attenzione.

Commento tratto da www.cnvf.it - Scheda pubblicata il 8 marzo 2016 .