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ven 16 set 2016 ore 21:00
sab 17 set 2016 ore 21:00
dom 18 set 2016 ore 16:30
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dom 18 set 2016 ore 16:30
dom 18 set 2016 ore 21:00
regia
Laurent Tirard
cast
Jean Dujardin, Virginie Efira, Cédric Kahn, César Domboy, François-Dominique Blin, Eléa Clair, Adonis Danieletto, Lionel Mur, Stéphanie Papanian, Pascal Tantot, Myriam Tekaïa
durata
98
nazione
Francia
uscita
7 settembre 2016
genere
Commedia
distribuzione
Lucky Red
produzione
Film d'essai:
--
giudizio CNVF
altre info su
Diane è una bella donna. Molto bella. Brillante avvocato, spiritosa e determinata. E ha appena messo fine a un matrimonio che non la rendeva felice. Ora si sente pronta a incontrare l’uomo della sua vita. Guarda caso, un bel giorno Diane riceve una telefonata da un certo Alexandre, che ha trovato il suo cellulare. Durante la loro conversazione telefonica accade qualcosa. Alexandre è garbato, spiritoso e a quanto pare anche colto. Diane ne resta affascinata. Ben presto fissano un appuntamento. Ma il loro incontro non andrà affatto come previsto…
Diane, donna avvenente e avvocato presso lo studio legale che condivide con l’ex marito, accetta un appuntamento al buio con Alexandre, architetto e uomo di successo con una particolarità: essere alto un metro e trentasei centimetri. I due iniziano una relazione di coppia, ma l’imbarazzo di lei di fronte al deficit di lui mette in crisi il loro rapporto.Rifacimento in lingua francese dell’argentino Corazón de León (2013), quella di Laurent Tirard, che ha adattato la sceneggiatura insieme a Grégoire Vigneron, più che una love story per famiglie è la cronaca semiseria del rapporto intimo col diverso e di un muro, quello eretto dal condizionamento sociale, difficile da abbattere. Come nelle fiabe, la protagonista è una principessa dalle bionde chiome costretta a superare una prova d’amore per ottenere la mano del principe ranocchio. Ma in questa versione aggiornata fattezze e misure del pretendente alfine non cambieranno, e la corteggiata lascerà che a vincere sia un sentimento più grande del suo innamorato. Azzeccato nei tempi comici (esilarante la gag della sedia realizzata alzando il set circostante di quaranta centimetri), è un film in equilibrio nonostante un inizio troppo frettoloso e un finale consolatorio e per certi versi ambiguo. Per accettare un limite che è anche la vergogna di quel limite (proprio prima che altrui), uno sforzo genuino di volontà sembra insufficiente, e l’impressione è che la nanosomia del protagonista venga ora esagerata ora sminuita quando sia letta unicamente dalla prospettiva di chi la subisce. A viverla, invece, è un superuomo in miniatura, bonsai di perfezione cui nulla si può eccepire se non una mancanza che si è tentati di abbonare in virtù di doti altrimenti eccezionali, complice l’occhio disattento di chi dirige. Inutile ragionare su cosa sarebbe stato se la parte maschile avesse avuto spirito e finanze nella media, ma a mischiare i registri si rischia di rappresentare una commedia di equivoci che vorremmo risolti, e che, oltre il divertimento, lasciano a chi guarda un po’ d’amaro in bocca.
Commento tratto da www.mymovies.it - Scheda pubblicata il 12 settembre 2016 .