In programma nei giorni:
dom 19 ott 2014 ore 16:30
Boxtrolls – Le scatole magiche
regia
Anthony Stacchi, Graham Annable
cast
Ben Kingsley, Isaac Hempstead-Wright, Elle Fanning, Dee Bradley Baker, Steve Blum, Toni Collette, Jared Harris, Nick Frost, Richard Ayoade, Tracy Morgan, Simon Pegg
durata
100
nazione
USA
uscita
2 ottobre 2014
genere
Animazione
distribuzione
Universal Pictures
produzione
Film d'essai:
--
giudizio CNVF
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Boxtrolls – Le Scatole Magiche è una favola comica ambientata a Cheesebridge, un’elegante cittadina dell’epoca Vittoriana i cui abitanti sono ossessionati dalla ricchezza, dalle classi, e dall’odore del formaggio. Sotto le sue suggestive stradine dimorano i Boxtrolls, degli immondi mostriciattoli che di notte strisciano fuori dalle fogne per rubare ciò che gli abitanti hanno di più caro: i loro figli ed i loro formaggi. O almeno, questa è la leggenda a cui hanno sempre creduto. In realtà, i Boxtrolls sono una comunità sotterranea di eccentrici, stravaganti ed adorabili creature che indossano scatole di cartone riciclato come se fossero gusci di tartaruga. I Boxtrolls hanno anche accolto e cresciuto un orfano umano fin dall’infanzia, insegnandogli a rovistare nei cassonetti, e raccogliere cianfrusaglie, come uno di loro. Quando i Boxtrolls saranno minacciati da un malvagio disinfestatore di parassiti, che tenta disperatamente di guadagnarsi la stima e l’ammirazione degli abitanti di Cheesebridge con la cattura dei Boxtrolls, questa comunità timida ed ingegnosa dal cuore gentile, dovrà fare affidamento sul ragazzo adottato e su una giovane ricca ed avventurosa, per collegare il loro mondo con quello degli umani, e sperare in un cambiamento – e tanto formaggio.

La società di Pontecacio è guidata da Lord Gorgon-Zole e dai suoi pochissimi sodali (l’élite in tuba bianca), e terrorizzata dalle leggende spaventose sui Boxtrolls che l’invidioso Archibald Arraffa sparge senza sosta da più di dieci anni. Con l’aiuto dei suoi tirapiedi, Arraffa si propone infatti di sterminare fino all’ultimo membro dei Boxtrolls, una comunità gentile e ingegnosa, e di poter ambire così al privilegio di possedere una tuba bianca e sedere al tavolo dei formaggi più saporiti del mondo. Non ha fatto però i conti con Uovo, il ragazzino cresciuto sottoterra dai Boxtrolls, né con Winnie Gorgon-Zole, sua coetanea, stanca dell’insensibilità del padre e decisa a scoprire tutta la verità sulle “terribili” creaturine che hanno imposto il coprifuoco alla città e movimentato il suo immaginario.
Dopo Coraline e La Porta Magica e ParaNorman, lo studio LAIKA “anima” (in stop motion) alla propria maniera il libro di Alan Snow “Here Be Monsters!” ed è difficile pensare che si potesse fare meglio. Come già nei titoli precedenti, il mondo di riferimento è diviso in due e la barriera di separazione non è mai tanto fisica quanto ideologica. Timidi al punto da vivere dentro le scatole di cartone che un tempo contenevano oggetti o alimenti, i Boxtrolls sono a loro volta collezionisti indefessi di rifiuti che poi però trasformano in nuove invenzioni. Una premessa che anticipa tematicamente la venuta dell’unico eroe possibile: il freak, l’ibrido umano/non umano, colui che non ha tradizione né dunque pre-giudizio e può farsi motore di una rivoluzione della specie. Generato da un padre inventore e cresciuto da un boxtroll di nome Fish, Uovo è il tramite perfetto per “passare all’altro mondo” e dare una raddrizzata ad una mentalità storta e cristallizzata, mantenuta tale da chi ne trae il proprio comodo.
Salta all’occhio, in breve, la forte continuità del terzo film con la storia cinematografica dello studio, oltre che la sintonia tematica con un altro progetto di animazione recente e particolarmente riuscito qual è Hotel Transylvania. Si conferma qui anche la scelta tecnica de 3D stereoscopico, già in fase di concezione e fotografia del film. Detto questo, a fare però di Boxtrolls qualcosa di piacevolmente unico, è l’aspetto visivo: un colorato ensemble di costumi vittoriani e immaginario steampunk, vicino a Burton e Selick ma più chiaro e leggero, ammorbidito e profumato dal vizio ghiottone del formaggio, che ispira anche l’esilarante canzone finale del Monty Phyton Eric Idle.

Commento tratto da www.mymovies.it - Scheda pubblicata il 13 ottobre 2014 .